Sovranità energetica: la libertà che passa dall’energia

Cosimo Squillante
April 6, 2025
5 min read

Oggi più che mai, parlare di sovranità energetica significa parlare di libertà.
Libertà di scegliere come produrre, distribuire e consumare l’energia.
Libertà di non dipendere da altri Paesi per riscaldare le nostre case o alimentare le nostre industrie.
Libertà, soprattutto, di affrontare le sfide ambientali ed economiche con strumenti nostri, sostenibili e duraturi.

Per anni abbiamo dato per scontato che l’energia fosse una risorsa infinita e sempre disponibile. Ma la realtà – spinta da guerre, crisi geopolitiche e cambiamenti climatici – ci ha messo davanti a una verità scomoda: senza indipendenza energetica, non c’è vera sovranità.

Quando l’energia diventa vulnerabilità

Negli ultimi decenni, molti Paesi europei – Italia inclusa – hanno costruito il proprio benessere affidandosi a fonti fossili importate dall’estero. È stato un compromesso comodo, almeno finché i costi sono rimasti bassi e le forniture stabili.
Ma eventi recenti, come il conflitto in Ucraina o le tensioni sui mercati internazionali, hanno mostrato quanto sia fragile questo modello.

Il risultato? Una vera e propria crisi energetica, con bollette alle stelle, imprese in difficoltà e interi settori produttivi a rischio.

Energia rinnovabile: la vera chiave dell’indipendenza

La buona notizia è che un’alternativa esiste, ed è alla nostra portata.
Investire in energie rinnovabili – come il solare, l’eolico, l’idroelettrico e la geotermia – non è solo una scelta ecologica, ma una scelta strategica.
Queste fonti sono locali, pulite, inesauribili. E soprattutto: non ci rendono ostaggi di altri governi o mercati.

Ogni tetto con un pannello solare, ogni comunità energetica che nasce, ogni investimento nella transizione ecologica è un passo verso la sostenibilità energetica. Ma è anche un passo verso la libertà politica, economica e ambientale.

Il nuovo volto della geopolitica dell’energia

Per troppo tempo la geopolitica dell’energia è stata dominata da pochi attori, proprietari di grandi riserve di gas e petrolio. Le guerre, le alleanze e perfino le economie si sono modellate attorno a queste risorse.

Oggi però lo scenario sta cambiando. Chi saprà guidare la transizione ecologica con lungimiranza, investendo in tecnologie verdi, accumulo energetico e reti intelligenti, sarà protagonista della nuova geopolitica.

Non è un caso che superpotenze come Cina, Stati Uniti e India stiano già correndo verso l’autosufficienza energetica con politiche industriali aggressive. La sovranità energetica sarà uno dei pilastri della leadership globale nel XXI secolo.

Energia condivisa, potere distribuito

Un altro aspetto affascinante della transizione riguarda la democratizzazione dell’energia.
Il vecchio modello, centralizzato e dominato da grandi aziende, sta lasciando spazio a sistemi distribuiti, dove cittadini, imprese e istituzioni possono produrre e condividere energia in modo diretto.

Le comunità energetiche, ad esempio, sono una delle innovazioni più promettenti. Interi quartieri o piccoli comuni possono diventare autonomi, generando energia rinnovabile per i propri bisogni e abbattendo le spese. Non è solo una questione di efficienza: è una nuova forma di partecipazione, cooperazione e giustizia sociale.

Sovranità significa responsabilità

C'è un’ultima dimensione, spesso ignorata, ma fondamentale: quella etica.
Essere autosufficienti non vuol dire solo proteggere noi stessi. Vuol dire anche smettere di pesare sugli altri.
Oggi molte delle risorse energetiche che utilizziamo provengono da Paesi poveri, segnati da sfruttamento, inquinamento e instabilità. Scegliere modelli più puliti e locali significa contribuire a un mondo più equo, oltre che più sostenibile.

La sfida è già cominciata

La sovranità energetica non è un sogno futuristico, è una necessità urgente.
Non è un tema tecnico riservato agli addetti ai lavori: riguarda le nostre vite, la nostra economia, il nostro clima. E ogni giorno che passa senza fare scelte coraggiose, è un giorno perso nella corsa verso l’autonomia.

Il tempo delle scuse è finito.
O diventiamo protagonisti della transizione, oppure resteremo spettatori di un mondo che cambia senza di noi.

Cosimo Squillante
April 6, 2025
5 min read